Problemi di prostata? Niente paura, se operata no “problemi secondari”

Problemi ormai non ce ne sono, la chirurgia prostatica non deve più fare paura! Le nuove tecniche di disostruzione preservano la sessualità maschile.
L’ipertrofia si manifesta con un ingrossamento benigno della prostata, piccola ghiandola presente solo negli uomini localizzata al di sotto della vescica, che produce parte del liquido seminale (sperma). L’aumento delle dimensioni della ghiandola prostatica avviene normalmente con l’avanzare dell’età ed è determinato da diversi fattori, principalmente dall’effetto di squilibri ormonali.
Chiamata anche iperplasia prostatica benigna (IPB), può causare fastidiosi disturbi (sintomi) come, ad esempio, il bisogno di urinare frequentemente anche di notte o problemi di scarsa ‘potenza’ del getto. Se non curata in tempo, può aggravarsi fino a bloccare completamente l’emissione dell’urina (minzione). Ciò può determinare problemi alle vie urinarie e complicazioni renali. In particolare, se la prostata si ingrossa, può esercitare una pressione sulla vescica e sull’uretra (condotto attraverso il quale passa l’urina), causando: difficoltà nell’iniziare ad urinare, frequente bisogno di urinare, difficoltà nello svuotare completamente la vescica.
In alcuni uomini i sintomi sono lievi e non richiedono una particolare cura. In altri, sono molto fastidiosi e incidono notevolmente sulla qualità della vita. (Fonte ISSalute)
Il tema della sessualità, della capacità di mantenere l’erezione, della fertilità, sono argomenti ‘sensibili’ per l’uomo che si approccia ad un intervento in caso di ipertrofia prostatica benigna.
“In passato la perdita della capacità di eiaculare era una possibile conseguenza di questo tipo di chirurgia” – spiega il dr. Maurizio Carrino, Primario di Andrologia presso l’Ospedale A. Cardarelli di Napoli. “Chi soffriva di problemi tipici della prostata, ovvero urinare spesso, nicturia, ritenzione, ecc. aveva la certezza di poter avere questo tipo di effetto collaterale.
Oggi, invece, grazie alle nuove tecniche mininvasive non è più così”. Tra queste, ad esempio, la vaporizzazione della ghiandola prostatica, ottenuta attraverso il laser che vaporizza la parte ostruente della prostata. Altra tecnica è la ‘necrosi’, ottenuta attraverso la vaporizzazione interna della prostata, che ne riduce il volume. “Le tecniche endoscopiche – chiude il dr. Carrino – per interventi su prostata di maggiore grandezza, se usate con un particolare approccio, anch’esse consentono di garantire al paziente una perfetta minzione ed una normale eiaculazione”.
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